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Commenti al testo di Amina Narimi
Dwa

Sei nella sezione Commenti
 

 Amina Narimi - 03/01/2023 11:10:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Caro Angelo
La commozione di saperti tra queste stentate parole è profonda e rimane un dono...
Sei salito sull’isola al centro del cuore.. e di tanto ti ringrazio
Buon Anno Nuovo di Bellaluce e splendenza
Un abbraccio fitto

 Angelo Naclerio - 02/01/2023 00:33:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

Ho deciso di curiosare nel tempo delle tue poesie e qui ho trovato
una voce che entra nel petto
si figge nel cuore
e sale stille negli occhi

Un forte abbraccio

 Amina Narimi - 05/11/2012 22:36:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Grazie Vlad..a dir poco

 Amina Narimi - 05/11/2012 22:34:00 [ leggi altri commenti di Amina Narimi » ]

Grazie Loredana,grazie Cristiana un caro saluto
Grazie Luc dell’intimità del pensiero e del dono,non sai quanta pasta madre ci sia in quelle polpette infinite...

Grazie Massimo,bentrovato, davvero non m’è riuscito dire con le parole di quel "suono inconosciuto",solo i passetti corti di mio padre lo scandivano,esigenti e lievi,per la prima volta uniti e divisi da un UnicodoloreUnico



 Vlad - 03/11/2012 22:45:00 [ leggi altri commenti di Vlad » ]

splendida, a dir poco.
non si può leggerla senza ritornare su.

 Luc Laudja - 03/11/2012 13:46:00 [ leggi altri commenti di Luc Laudja » ]

Non so. Un "dialogo" troppo intimo. Tra due solitudini urlanti in differenti silenzi. Una inespressa richiesta d’aiuto tra anime fragili. Una preghiera non violabile da parole terze. Per cui mi astengo. ... Mi bussano però alla mente versi altrui, alti, nobili, drammaticamente poetici. Mi permmetto di farne dono.
... ...
Tua madre, che non era una letterata, e passò due terzi
della vita in cucina, ad ammannire per i suoi cari cibi non
molto variati, ma dai quali emanava, come da un uguale
centro affettivo, un uguale irradiante calore (l’inconfondibile impronta di un modo di esistere e, quindi, di uno stile) ripiegò – per così dire – sulle polpette, quando, partita te per un diverso destino, la casa rimase quella di due poveri vecchi, che cercavano di celarsi a vicenda il desiderio egoistico di essere il primo a morire, per non dover rimanere solo sulla terra.

(da Le polpette al pomodoro, Umberto Saba).

 Cristiana Fischer - 03/11/2012 09:46:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

la densità della poesia!

 Massimo Caccia - 03/11/2012 08:37:00 [ leggi altri commenti di Massimo Caccia » ]

Un fare poesia che spiazza. Versi che infrangono ogni ritmo per aprire su quello che non si può dire con le parole.

 Loredana Savelli - 02/11/2012 22:22:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Grande poesia!
Un saluto.